Durante gli ultimi decenni, la diffusione e popolarizzazione del karate secondo concezioni puramente competitive ha causato una grande confusione a proposito di quest’arte marziale ed ha messo in dubbio la conservazione stessa della sua essenza. A causa del gran numero di praticanti, infatti, l’evoluzione del karate ne ha provocato un notevole frazionamento tecnico. In Giappone si contano oggi trecento stili diversi, mentre ad Okinawa, considerata la culla del karate, rimangono essenzialmente solo le due scuole principali, il Goju-Ryu e lo Shorin-Ryu

Il Goju-Ryu della Scuola Shorei-Kan (scuola della cortesia e delle buone maniere) viene insegnato privilegiandone l’aspetto artistico, come avveniva ad Okinawa prima della diffusione mondiale di quest’arte, invece di quello agonistico. Il fine di questo karate, quindi, non è come vincere in gara, bensì come diventare persone migliori attraverso la pratica dell’arte. Per usare un’immagine del maestro Toguchi, il karate Shorei-Kan è simile ad un fiore selvatico, che deve crescere tra mille avversità, piuttosto che ad un fiore di serra, più colorato e sgargiante ma sicuramente meno robusto. Per questo, il simbolo dello Shorei-Kan è costituito da un fiore di ciliegio.

 

STORIA

Il karate nasce a Okinawa, come risultato della contaminazione delle arti marziali cinesi con le forme di danza e combattimento locali. Okinawa è l’isola principale dell’arcipelago delle Ryukyu, o Nansei, situate a metà strada tra la Cina ed il Giappone. A causa della posizione dell’arcipelago, i suoi abitanti avevano intensi contatti culturali e commerciali con la Cina, di cui il regno delle Ryukyu fu stato vassallo dal 1372 al 1609.

Per mantenere l’ordine, un gruppo di funzionari cinesi (conosciuto come “le 36 famiglie”) venne mandato a stabilirsi nella città di Naha già dal 1392, e trent’anni più tardi l’uso delle armi venne vietato su tutta l’isola (a questo proposito è utile ricordare che Okinawa era ricca di zolfo, necessario alla Cina per produrre esplosivi, ed in una posizione perfetta per divenire un importante nodo commerciale del Pacifico. Il divieto di usare armi diviene perciò ancora più comprensibile, soprattutto considerato il fatto che nel Quattrocento iniziavano a comparire sulla scena commerciale anche navi occidentali

Fino all’Ottocento, il karate consisteva di una serie di tecniche utilizzate per la difesa ed il combattimento, ma non possedeva un metodo di allenamento ed insegnamento. La trasformazione del karate da un insieme di tecniche (jutsu) ad una disciplina (do) vera e propria è dovuta in gran parte al maestro Higashionna. Per potere insegnare il karate nelle scuole secondarie di Okinawa, Higashionna introdusse, all’inizio del ventesimo secolo, un metodo di insegnamento che distingueva una fase di studio delle teniche fondamentali (kihon) ed una più avanzata (kaishu), basata sullo studio dei kata e delle loro applicazioni (kaisai). Inoltre, si ritiene che siano dovuti a Higashionna l’arrivo ad Okinawa del kata “Seyunchin”, di origine cinese, e l’enfasi data al kata “Sanchin” nell’insegnamento.

Il lavoro del maestro Higashionna venne proseguito dal suo allievo Chojun Miyagi, che distinse tre fasi dell’allenamento:

  • gli esercizi principali (shutai undo), ossia le vere e proprie tecniche di karate;
  • gli esercizi di preparazione (yubi undo), suddivisi in esercizi di riscaldamento (junbi undo) da effettuarsi all’inizio della lezione, ed esercizi di rilassamento (seiri undo) da effettuarsi alla fine;
  • ed infine gli esercizi complementari (hojo undo) necessari per sviluppare la forza fisica, da effettuarsi a corpo libero (toshu hojo undo) o con attrezzi (kigu hojo undo).

Il maestro Miyagi modificò il kata Sanchin (che prima veniva praticato a mano aperta), rendendolo più semplice ed enfatizzandone la parte dura, e per compensare ciò creò il kata “Tensho”, più morbido. Infine, il maestro Miyagi creò i primi kata didattici del Goju-Ryu, i kata “Gekisai dai ichi” e “dai ni”, e introdusse l’esercizio “irikumi”. A questo punto, l’arte marziale da lui chiamata “Goju-Ryu” prendeva una forma definita.

Il lavoro del maestro Miyagi, purtroppo interrotto dalla sua morte improvvisa nel 1953, venne ripreso ed ampliato dai suoi allievi. Siccome il maestro Miyagi non aveva ancora designato un successore, i suoi allievi interpretarono ed ampliarono gli insegnamenti del Maestro Miyagi in direzioni diverse, creando le varie scuole di Goju-Ryu presenti al giorno d’oggi, tra cui la “Meibukan” (fondata da Meitoku Yagi), la “Jundokan” (fondata da Eiichi Miyazato) e la “Shoreikan” (fondata da Seikichi Toguchi).

La struttura della lezione attualmente utilizzata nella scuola Shorei-kan è quella impostata dal maestro Toguchi, e consiste di una fase di preparazione (junbi undo, chiamata anche “daruma taiso), una fase principale (shutai undo) ed una di rilassamento (seiri undo), più una serie di tecniche complementari per rinforzare il corpo (hojo undo). Il maestro Toguchi inoltre introdusse esercizi di karate ritmico (risumo karate), da effettuarsi a tempo di musica.

Il nome dato al maestro Toguchi alla sua scuola ne descrive molto bene lo spirito. “Shorei-Kan”, infatti, significa “la casa del rispetto e delle buone maniere”. I Maestri Shorei-Kan, infatti, non sono allenatori votati alla ricerca del campione, ma soprattutto educatori. Per illustrare lo spirito Shorei-Kan è utile ricordare un aneddoto raccontato da Marion Tamano (5°Dan), riguardo il perchè scelse la scuola del Maestro Tamano in mezzo alle tante scuole di arti marziali disponibili a New York: “Era l’unico dojo davanti alla cui porta gli studenti si fermavano dopo la lezione a chiacchierare e a ridere”.

Il karate goju-ryu Shorei-Kan è basato sull’uso dell’energia interna, e possiede una forte componente tradizionale. Il cinema ha reso famoso questo stile con il film “Karate Kid”, ma la sua introduzione nel nostro Paese è piuttosto recente, essendo avvenuta nel 1982 ad opera del maestro Toshio Tamano.

 

I MAESTRI

La scuola Shorei-Kan, creata e fatta crescere dal Maestro Seikichi Toguchi, rimase purtroppo senza una guida ufficiale alla morte improvvisa del Maestro, avvenuta due anni fa, prima che il Maestro potesse designare ufficialmente un suo successore. A partire dall’Ottobre 2000, la guida dello Shorei-Kan è passata al Maestro Toshio Tamano, riconosciuto ufficialmente dagli altri Maestri Shorei-Kan come Kancho (caposcuola).

KANRYO HIGAONNA

Il maestro Kanryo Higa(shi)onna (1853-1915) inizia lo studio dello Shuri-te da bambino, nell’isola di Okinawa. Figlio di un mercante, da ragazzo diviene marinaio e si imbarca sulla nave Shinkosen, utilizzata regolarmente per scambi culturali e commerciali con la Cina. Ancora adolescente, Kanryo perde il padre e decide di recarsi a Fuchu per studiare le arti marziali cinesi. Vi rimane sedici anni, sotto la guida di un maestro (il cui nome è riportato in giapponese come Ryu Ryuko) che era erede delle tecniche del Tempio Shaolin del Sud. Oltre all’arte di combattimento a mani nude, Higaonna impara anche l’uso delle armi e la medicina cinese. Al termine dell’apprendistato, il maestro Ryuko riconosce l’abilità dell’allievo, e gli conferisce dignità di maestro

Tornato ad Okinawa il maestro Higaonna comincia ad insegnare arti marziali a Naha. Dopo molti anni di studio crea il Naha-te, un’arte nuova che combina alcuni elementi dello Shuri-te con quelli delle arti marziali cinesi, come la respirazione e l’uso dell’energia interna. Per insegnare ai ragazzi, Higaonna inizia a sviluppare un metodo didattico rivolto allo sviluppo armonico del corpo e dello spirito

La potenza fisica e la virtù morale di Higaonna divengono leggendarie, tanto che il maestro viene definito ”kensei”. Nel 1905, insieme ad Anko Itosu dello Shuri-te, Higaonna fa uscire il Naha-te dal segreto, e ne inizia la didattica nelle scuole. Sono suoi allievi Chojun Miyagi, Chohatsu Kyoda, Taizo Tabara e Shimpa Gosukuma

CHOJUN MIYAGI

Proveniente da una nobile famiglia, il maestro Chojun Miyagi (1888-1953) potè dedicare tutta la sua vita allo studio del Naha-te. Oggi sappiamo che egli fu l’unico fra gli allievi del maestro Higashionna a ricevere un insegnamento completo. Grazie alla fiorente attività commerciale di famiglia, e volendo emulare il maestro Higaonna, anche Miyagi si recò a Fukiem nel 1915 per imparare le arti marziali cinesi. Tornato ad Okinawa, iniziò ad insegnare a Naha, sua città natale, e più tardi iniziò ad insegnare anche alla polizia della Prefettura di Okinawa e nelle scuole superiori. La principale preoccupazione del maestro Miyagi fu quella di dare al Naha-te la stessa dignità delle arti marziali giapponesi, come il judo ed il kendo. A questo scopo, si recò spesso in Giappone presso l’Università di Kyoto e la Ritsumei Kan per far conoscere la sua arte

Nel 1929 il maestro Miyagi fu invitato a Kyoto per un gran convegno di tutte le arti marziali giapponesi. Non potendo presenziare, questi chiese ad uno dei suoi allievi, Jinan Shinsato, di rappresentarlo. A Kyoto i diversi esperti, venuti a fare delle dimostrazioni, appartenevano tutti a scuole con nomi altisonanti. Quando chiesero a Shinsato quale fosse lo stile che rappresentava, lì per lì egli non sapeva rispondere. Se avesse ammesso che non era stato adottato un nome preciso, il prestigio del Naha-te ne avrebbe sofferto e lui avrebbe fatto la figura di un semplice amatore agli occhi degli altri praticanti. Allora, pensandoci rapidamente, Shinsato battezzò il suo stile “Hanko Ryu” ossia “scuola metà dura”. Ritornato ad Okinawa Shinsato raccontò la sua avventura al maestro Miyagi. Questi capì che doveva dare un nome alla sua scuola in modo che essa fosse riconosciuta allo stesso livello delle altre arti marziali giapponesi. Si ricordò allora di un verso del kempohakku (“gli otto poemi del pugno”, che costituiscono un capitolo del Bubishi): ”ho wa goju o tondosu” (tutto nell’universo respira duro e morbido) e adottò ufficialmente il nome di Goju Ryu (Go: forza, Ju: morbidezza) per il suo stile

Nel 1933 Chojun Miyagi fu il primo maestro della storia del karate a ricevere il titolo onorifico di kyoshi da parte della Dai Nippon Butokukai (la più grande organizzazione di arti marziali d’anteguerra riconosciuta dal governo giapponese). La creazione di un metodo d’insegnamento specifico per il karate fu, senza dubbio, il più prezioso contributo che egli diede allo sviluppo del karate. Allora non esisteva ancora alcun metodo d’insegnamento di gruppo anche se i maestri Itosu e Higaonna avevano già introdotto l’arte del karate negli istituti pubblici. D’altra parte la maggior parte dei maestri si accontentava di insegnare in segreto a pochi allievi selezionati. Il maestro Miyagi, prevedendo il futuro sviluppo del karate, introdusse nel suo insegnamento il “Daruma Taiso(esercizi di riscaldamento e preparazione alle tecniche di base), e creò i “Fukyu kata(kata elementari per principianti) ed il kata di respirazione Tensho, modificando inoltre in modo radicale il kata Sanchin. Queste novità sono di una importanza storica: esse segnano una tappa decisiva verso un insegnamento unificato e codificato del karate

Il maestro Miyagi morì il giorno 8 ottobre 1953 lasciando la sua opera incompiuta. Fra i suoi allievi ricordiamo Seko Higa, Seikichi Toguchi, Meitoku Yagi ed Eiichi Miyazato.

SEIKICHI TOGUCHI

Nato il 20 maggio 1917 a Naha City, capitale di Okinawa, il maestro Toguchi cominciò lo studio delle arti marziali all’età di 11 anni, con il maestro Seko Higa. Quattro anni più tardi, si trovò sotto la tutela del grande maestro di karate Chojun Miyagi, con il quale studiò fino alla morte di Miyagi nel 1953.
Verso la fine della sua vita, il maestro Miyagi dedicò numerose ore al giorno a trasmettere le sue conoscenze teoriche e tecniche al maestro Toguchi. Insieme posero le fondamenta di un metodo sistematico di studio del Karate, al fine di unificare tutti gli stili, ma il maestro Miyagi morì prima di poter realizzare il suo sogno. Il maestro Toguchi fu il solo dei suoi discepoli a continuare la sua opera, creando, dopo più di venti anni di pratica, il metodo di insegnamento Shorei-Kan.

Durante la seconda guerra mondiale, il maestro Toguchi lavorò nell’esercito giapponese come ingegnere elettrico nel sud-est asiatico. al suo ritorno ad Okinawa, aiutò il maestro Seko Higa a costruire la sua casa e il suo dojo a Itoman City.

Era, nel 1948, il primo dojo di karate ad essere aperto sull’isola dopo la guerra. Lì, il maestro Toguchi insegnò il karate come assistente del suo maestro fino al 1950, data nella quale il maestro Miyagi lo raccomanda come istruttore capo al centro dell’allenamento atletico di Itoman, costruito dall’associazione atletica di Okinawa

Nel 1952, il maestro Miyagi formò l’associazione Goju-Ryu allo scopo di assicurare l’avvenire del suo stile, e il Maestro Toguchi fu nominato direttore esecutivo.
Dopo la morte di Miyagi, l’associazione Goju-Ryu divenne la Federazione GoJuKai e il maestro Toguchi fu scelto per esserne il vice-presidente, il maestro Seko Higa, il presidente.Il maestro Toguchi fondò la scuola Shorei-Kan il 1° marzo 1953 a Koza City (oggi Okinawa City).Negli anni prima della sua morte, il maestro Miyagi trasmise le sue conoscenze teoriche e tecniche al maestro Toguchi, insegnandogli come creare Fukyu Kata e le basi di un sistema d’apprendimento del karate.Dopo la morte di Miyagi, capendo che il suo maestro gli aveva lasciato il compito di realizzare il suo sogno, il maestro Toguchi si dedicò completamente alla sua missione.Dopo più di vent’ anni di ricerche e di studi, creò un metodo completo d’insegnamento del karate che chiamò “Shorei-Kan”.Fu il primo maestro nella storia del karate di Okinawa ad aver compiuto un’opera così notevole.Numerosi maestri di Okinawa ed in particolare, il maestro Seko Higa e il maestro Meitoku Yagi elogiarono la sua creazione.Il maestro Shoshin Nagamine del Shorin-Ryu disse in una occasione che il maestro Toguchi era il più grande maestro di karate nella storia del karate di Okinawa, ed il maestro Toguchi è riconosciuto oggi come uno dei più grandi maestri della storia del karate per avere, come nessun altro, contribuito personalmente allo sviluppo del karate moderno

Il Maestro Toguchi è scomparso il 31 agosto 1998, lasciando un’enorme eredità di conoscenza riguardante il karate e lo spirito umano, per la quale gli saremo eternamente grati

TOSHIO TAMANO

Nato a Tokyo il 14 settembre 1942, il maestro Toshio Tamano iniziò la pratica delle arti marziali all’età di nove anni. Nel 1960, iniziò a seguire i corsi della scuola Shorei-Kan, tenuti dal maestro Toguchi nel cortile di un vecchio tempio shintoista. Siccome le lezioni si tenevano all’aperto, nei giorni di pioggia o di neve il maestro Toguchi riuniva i suoi allievi nel kaguraden (tempio riservato alle danze cerimoniali shintoiste) ove discuteva per ore della filosofia e della teoria del karate

Due anni dopo aver ottenuto il diploma di architetto all’Università Shibaura, il maestro Tamano lasciò Tokyo per stabilirsi ad Okinawa, dove insegnò nel dojo del maestro Toguchi a Koza City, approfittando del suo soggiorno ad Okinawa per approfondire lo studio del kobudo di Okinawa col maestro Shimpo Matayoshi, famoso esperto della scuola Matayoshi, ed il maestro Eisuke Akamine. Grazie a questa esperienza, il maestro Tamano estese poi il sistema Shorei-Kan al kobudo, creando la scuola Shorei-Kai

Nel 1969, il maestro Tamano si stabilì negli Stati Uniti ed aprì il primo dojo Shorei-Kan a New York. In questo periodo decise di diventare insegnante di karate a tempo pieno e di dedicare tutti i suoi sforzi a diffondere l’insegnamento della scuola Shorei-Kan fuori dal Giappone. Nel 1971, il maestro Toguchi lo nominò rappresentante dello Shorei-Kan negli Stati Uniti. All’inizio degli anni Ottanta, invitato dal Maestro Fassi, pioniere delle arti marziali in Italia, come esperto di kobudo, il maestro Tamano iniziò ad introdurre in Italia e successivamente nel resto d’Europa il kobudo Shorei-Kai e poi il karate Shorei-Kan. Nel 1982, il maestro Tamano si stabilì a Milano, aprendo il Daruma Dojo nel quale insegnò fino al 1990, quando decise di trasferirsi in Francia

Nel 1983 il maestro Tamano ricevette dal maestro Toguchi il grado di 7° Dan ed il titolo onorifico di Shihan, e nel 1986 creò ed assunse la direzione dell’organizzazione Shorei-Kan Europe, branca dello Shorei-Kan International. Dopo la recente scomparsa del maestro Toguchi, il maestro è stato riconosciuto come caposcuola (kancho) dello Shorei-Kan.